Il Quirinale nella partita a scacchi tra le forze politiche
Ormai è abbastanza chiaro.
Inutile pregare di restare al Presidente Mattarella. Semplicemente nessuno glielo chiede.
Il centrodestra si accinge a sistemare la questione Quirinale in un modo o nell’altro e subito dopo andare alle lezioni per raccogliere i frutti di una politica di lotta e di governo portata avanti fino all’estremo.
Del resto la sinistra, come sempre, dalla storia non ha mai tratto alcun insegnamento. E’ divisa e divisiva e non comprende che fa esattamente il gioco dell’avversario.
Spera, la sinistra, che gli ultimi sondaggi che la vedono crescente nei consensi tengano fino alle elezioni.
Mi sbaglierò ma ormai è chiaro che una nuova legge elettorale è di là da venire.
I 5 stelle, vincitori delle ultime elezioni sanno benissimo che crolleranno. Per questo vogliono dire la loro almeno sul nuovo Presidente della Repubblica.
Invece il fronte di centro destra sa che sarà maggioritario alle elezioni e tenta la spallata anche per sistemare a piacimento la questione Quirinale.
In tutto questo Super Mario non può fare altro, non avendo un proprio partito, che seguire con attenzione l’evoluzione. E’ chiaro che potrebbe essere costretto a lasciare Palazzo Chigi per il Quirinale e a quel punto le sue armi, il suo noto bazooka, potrebbero impaurire quanto una scacciacani.
SuperMario potrebbe però pretendere di scegliere un Presidente del Consiglio almeno fino al 2023, scadenza naturale della legislatura, affidandogli la gestione del PNRR. In sostanza la fine del settennato del Presidente Mattarella porrà seri problemi a superMario, comunque vadano le cose, e non si vedono all’orizzonte stuoli di politici e di opinione pubblica pronti a sostenerlo costi quel che costi.