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  • IL PARTIGIANO GIULIO QUESTI

    Auguri Italia sempre dalla parte sbagliata

    Chi ce lo fa fare di rischiare la pelle si chiedeva un giovane partigiano sulle Montagne sopra a Bergamo. Rispondeva subito qualcuno più anziano della Brigata che operava da quelle parti: “i tedeschi bruciano le case, violentano le donne, calpestano il suolo della nostra Patria, sono ragioni più che sufficienti per rischiare la vita e cercare di cacciarli”.

    Giulio Questi fu uno di loro e i suoi ricordi li ha pubblicati in “Uomini e comandanti” presso Einaudi. Le sofferenze di quei giorni in montagna, gli ordini, i compagni raccolti via via che la Brigata si ingrandiva, le fucilazioni. L’Italia che voleva la liberazione dal nazifascismo è tutta in quelle azioni più o meno pianificate, agli ordini che venivano eseguiti, agli ideali che ognuno si portava dentro. 

    In un’intervista a Repubblica alla domanda cosa fu per lui la liberazione Giulio Questi rispose: “Furono giorni memorabili. Ma subito dopo ci sentimmo spersi. Eravamo stati la legge. E poi più niente. Ci tolsero le armi. La grande allegria di libertà si spense a poco a poco. Lo Stato si riorganizzò nel nome della continuità. Tornarono i vecchi prefetti. Per cosa avevamo combattuto?”

    Ecco, dopo ogni rivoluzione o insurrezione si torna indietro, c’è la restaurazione. Chi ha combattuto rischiando la vita e magari pensava ad un rinnovamento generale della società è destinato a forti delusioni. Cacciati nazisti e fascisti, al capitalismo occidentale non parve vero ricostruire e impossessarsi di quello che restava dell’Europa, giungendovi prima dei russi che incombevano da est.

    Cosa fa un liberatore/conquistatore: installa basi missilistiche, costruisce un’alleanza militare solida come la NATO, pensando che il prossimo scontro potrà solo essere soltanto con nazioni ove è cresciuto il comunismo. Con la caduta del muro di Berlino nel 1990 e la fine degli accordi di Yalta l’immaginaria linea di difesa a protezione dell’occidente dal comunismo espansionistico dell’ex URSS si è spostato sempre più ad Est. Così arriviamo ai giorni nostri, all’invasione dell’Ucraina. Situazione molto diversa da quella degli anni 1943/1945. Qui ci sono stati accordi, quelli di Minsk, che Francia ed Inghilterra dovevano far rispettare nelle zone del Donbass, cosa che invece non è avvenuta.

    La Russia attuale poi ha combinati uno dei guai più inspiegabili con l’invasione dell’Ucraina. Così ha tagliato i ponti con l’occidente a cui è storicamente legata (un tempo si parlava il francese si pensi un pò) isolandosi in una politica del tanto peggio tanto meglio, brigando in Africa e in medio Oriente. Dove la porterà questa politica sotto l’egida della Cina ormai quasi padrone del mondo non è dato sapere. Quello che è certo è che il battaglione Azov e la Wagner sono mercenari pagati per rischiare la vita e non hanno nulla a che fare con la resistenza italiana contro il nazifascismo.

    Ormai l’ex blocco sovietico si è disintegrato ed è fallita la spinta a coinvolgere nel progetto europeo la Russia. La linea che dal Baltico arriva al Mar Nero costituisce la nuova frontiera, via via destinata ad essere rafforzata dal punto di vista militare.

    I crimini commessi dai russi e dalle truppe mercenarie sul territorio ucraino impediscono che si giunga ad una pace vera. Sarà sempre un cessate il fuoco destinato a durare poco. Nel tempo poi le cose cambieranno. Basta considerare che i tedeschi che si sono macchiati dei più orrendi crimini di guerra oggi si trovino a pieno titolo in Europa e, anzi, forniscono armi all’Ucraina sostenendo l’anelito di quel popolo alla riconquista dei territori conquistati dai russi.

    La guerra partigiana descritta da Giulio Questi è uno spaccato degli ideali e delle dure condizioni di vita di ragazzi con meno di vent’anni che volevano combattere per un Paese libero e socialista. Ma la resistenza ebbe anche altre componenti, persino quella monarchica. Incredibile ma vero visto che il fascismo si insediò all’inizio grazie alla debolezza della Monarchia che se avesse voluto avrebbe bloccato sul nascere la dittatura. 

    Così l’Italia si divise di nuovo tra chi era pronto a passare dalla parte della Russia comunista e teneva le armi in cantina e i partiti occidentali che, come la Democrazia Cristiana, volevano restare sotto la protezione dell’America e della NATO.

    Il Movimento Sociale, da cui proviene il nostro attuale Presidente del Consiglio, fu tenuto fuori dal cosiddetto Arco Costituzionale per anni, non avendo voluto ripudiare con chiarezza le idee fasciste. Onore a Gianfranco Fini che invece si assunse questa responsabilità a Fiuggi.

    Ma anche oggi l’Italia è schierata con Paesi come l’Ungheria e la Polonia che notoriamente sono governati con il pugno di ferro nei confronti delle libertà essenziali. Di nuovo in minoranza, di nuovo dalla parte sbagliata della storia. Auguri Italia e italiani liberati e governati da gente a cui non affideresti nemmeno il condominio.

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  • Perchè accanirsi sulla sinistra che non c’è più. Notte sul Tevere.

    Riflessioni a margine delle sconfitte elettorali – Astensionismo

    Ci fanno notare (critiche sempre gradite) che si sta abusando della parola “sinistra” dal momento che, a livello politico, non c’è più un soggetto che abbracci le idee essenziali della sinistra. Infatti abbiamo assistito alla demolizione dell’art. 18 e alla privatizzazione della sanità e della scuola. In aggiunta si è fatta la politica dei voucher e il job act. Mi pare che siano scelte a partire dal governo Renzi.

    Si addebita molto questa situazione a Letta che essendo stato in Francia forse non si è reso conto a che livello di evaporazione fosse giunta la sinistra, giunto in Italia con idee progressiste ma poco realistiche. Così Letta al massimalismo dei 5Stelle ha preferito che l’Italia finisse governata dalla Presidente Meloni, male sicuramente minore dello sfascio proposto dall’assistenzialista Conte. Questa in sintesi l’analisi proposta dal nostro amico di merende.

    Che dire in proposito.

    Si tratta di giuste considerazioni ma era chiaro fin dall’inizio che la parentesi emergenziale, con i governi presidenziali che tenevano fuori proprio Fratelli d’Italia, sarebbe prima o poi finita e le lacrime e sangue versati durante quel periodo avrebbero finito per colpire i partiti/movimenti sostenitori di tali governi. Il centro destra si è imposto con la forze trainante di Fratelli d’Italia. Lega e Forza Italia ne hanno beneficiato.

    A Roma, come avvenne tempo addietro, i quartieri popolari come Tor Bella Monaca hanno votato il candidato delle destra che ha interpretato meglio i loro bisogni di ordine e sicurezza, esigenze prioritarie in quelle zone. In Lombardia il voto ha premiato un governo che va avanti da decenni e che evidentemente soddisfa le esigenze di quella regione. Si sa che le amministrative non sono sovrapponibili alle elezioni politiche. Influiscono molti fattori tra i quali campeggia il pensiero che tanto non si tratta di scelte fondamentali irreversibili e che, viste le poche risorse a disposizione, chiunque può imbastire una minima azione di governo regionale. Il votante non si fa tanti calcoli. Nel Lazio poi la gente non può trascurare il fatto che se hai bisogno di una visita o di un esame diagnostico urgente è impossibile rivolgersi alle strutture pubbliche che hanno tempi d’attesa di mesi.

    Nel tempo si sono viste le strutture private in convenzione o meno conseguire enormi guadagni, grazie anche alla pandemia, mentre le strutture pubbliche sovraffollate, in particolare i pronti soccorso, che accumulano debiti e vedono molti medici rivolgersi altrove.

    Nel Lazio poi la scelta del termovalorizzatore come idea-guida della campagna elettorale è stata la più demenziale. Una scelta su cui era già caduto il governo Draghi e che ha impedito, di fatto, l’accordo con i 5Stelle. Siamo sicuri che la gente sia favorevole al termovalorizzatore? Che voglia un altro grande camino alle porte di Roma in aggiunta a quelli delle centrali di Civitavecchia e di Montalto di Castro? Avrei tentato una consultazione popolare al riguardo.

    L’oggi ci dice che il PD sta scegliendo il segretario come se si tratti del problema dei dirigenti che ha determinato la sconfitta e non le proposte politiche rappresentate durante la campagna elettorale.

    Vedremo il prossimo anno alle europee che succederà. Nel frattempo occorre che si marchi strettamente il governo di destra che potrebbe lasciare un’Italia ordinata ma ridotta alla fame.

  • La sinistra divisa e le armi

    5 Stelle – PD – Destra – Spese militari

    E’ da molto che qualcosa mi diceva che la politica era cambiata. Forse il più lungimirante è stato Bauman quando ha parlato di liquidità del presente. Ma 10 milioni di spettatori che vedono Sanremo ci dicono che questa liquidità ha un fondale lontano, giurassico oserei dire. Persone che seguono un evento come Sanremo stigmatizzato dai giornali di destra come un covo di comunisti.

    Italiani brava gente, alla fine, musica e pizza. Ma a Sanremo si è fatto un mix di canzonette, sesso e appelli politici. Il milanese che lavora e produce da formica anche per le cicale che vivono sulle spalle degli altri – del resto lo stesso Enea non aveva il padre e il figlioletto da salvare e nutrire? – non è riuscito, come modello, a conformare la vita dell’italiano medio, quello che il caffè, l’Inter la Roma e il Napoli, quello che la fattura tanto non la scarico, quello che basta con le regole europee, quello che sulle spiagge regala un pò d’amore alle donne del Nord che almeno d’estate basta con la serietà di lavoro e famiglia.

    Personalmente mi sono sempre piaciuti la Francia e la Germania, per quello che hanno rappresentato sul piano culturale, ma non posso dimenticare quello che hanno fatto i tedeschi, quello che la immensa profondità culturale ha impedito di fare a quel popolo. Ogni tanto si ricorda che Hitler era autriaco. Ma il potere nazi-fascista si è affermato sull’onda popolare di una crisi economica e sociale paurosa. Un’onda che è cresciuta grazie alla miopia dei trattati di Versailles che hanno inflitto una penalizzazione della Germania che era palese non poteva essere onorata.

    La sinistra già allora fece degli enormi sbagli. Prima con il fronte popolare, sconfitto sonoramente. La strada al nazifascismo fu spianata dall’incapacità di raccordare forze popolari di sinistra e di centro.

    Oggi abbiamo una guerra in corso tra Stati Uniti e la Russia, due delle forze che sconfissero il nazifascismo e che ci hanno liberato, non lo dimentichiamo. Ma anche due potenze che dopo aver ben bene raso al suolo l’Europa se la sono sono spartita, anche questo non lo dimentichiamo. E che gli Stati Uniti si sono affrettati a distruggere civilmente il Giappone prima dell’arrivo dell’orso russo anche su quel versante.

    Insomma i liberatori si sono sempre guardati in modo sospettoso spartendosi le zone di influenza.

    Peraltro come dimenticare che tedeschi (nazisti) e russi (comunisti) si misero d’accordo nel 1939 (patto Ribbentrop-Molotov) per spartirsi la Polonia e i Paesi Baltici?

    Solo che con la caduta del muro di Berlino l’orso russo si è ritirato dai territori occupati e subito la Nato ha creduto bene di allargarsi. Sempre beninteso su richiesta degli stati ex URSS rimasti ormai sprovvisti di protezione.

    Per cui la destra sa da che parte stare. Molti politici italiani ed europei sono ancora attratti dalla corte di re Putin. Per cui fornitura di armi limitata alla difesa e stop alle armi d’attacco all’Ucraina. In questo modo il conflitto si cronicizzerà e Putin finirà per tenersi i territori sottratti all’Ucraina. Mentre il resto dell’Europa sta valutando l’invio di caccia e missili a lungo raggio per fronteggiare l’offensiva russa di primavera. Su questa linea Stati Uniti, Francia e Germania. Stati che non ignorano che in Italia il Ministro degli Esteri fa parte di Forza Italia il cui leader si vanta di essere un amico di Putin.

    La guerra in Ucraina è un affare colossale per i produttori di armi di ultima generazione. In sostanza all’Ucraina si forniscono le armi attualmente in magazzino residui della seconda mondiale, si prestano a quello stato soldi a tasso agevolato o a fondo perduto mentre gli stati fornitori si rinnovano i loro arsenali militari. Con la prospettiva di ricostruire l’Ucraina, sfruttarla economicamente e piazzarci qualche missile più vicino a Mosca.

    In questo quadro il PD di Letta è per il sostegno pieno all’Ucraina mentre i 5Stelle sostengono di fermare l’invio di armi.

    Sul piano interno la sinistra italiana si situa ad ogni elezione, un pò più a sinistra o un pò più a destra. E questa altalena legata ai capi di turno, finisce con lo stritolare qualsiasi volontà di riscossa. Inoltre, la sinistra, ha accettato la direzione del Quirinale ogni volta che un evento straordinario si è messo di traverso sullo scenario politico. I vari Monti, Gentiloni, Draghi hanno messo mano ad una politica di destra. Di conseguenza il popolo ha detto: allora tanto vale far governare la destra.

    Non è che la gente non si renda conto delle cose e molte volte risponde con il non voto e la disaffezione alla politica.

  • Dove sono finiti i sani principi?

    Vita – Pagnotta – Politica – Cultura – Compromessi.

    Ci si dice che non ci sono più i principi alla base della comunità, il valore del merito, la condanna della raccomandazione, siamo tutti uguali anche di fronte alle legge.

    Insomma quei principi che da giovane hanno animato l’essere studente, il costante punzecchiamento dei vecchi al potere. Qualcuno passò il guado in quei periodi e si dedicò alla violenza nelle brigate rosse o nere. Il Ministro Donat Cattin restò allibito nello scoprire che il proprio figlio militava nelle file di Prima Linea. Il maggio del 1968 innescò un processo di contestazione che durò a lungo.

    Molti laureati usufruirono del cosiddetto 18 politico, grazie anche al clima di paura in cui erano stati costretti i professori che a stento riuscivano a portare a termine gli anni accademici.

    Sul piano politico ci fu il tentativo di compromesso storico oggi attuato nei fatti senza che generi lo scandalo che suscitò allora. Oggi la Russia fa meno paura di allora e forse è un errore di valutazione perchè proprio in queste ore quella potenza mondiale mostra il suo espansionismo in occidente viso che in oriente la Cina è impossibile da scalzare.

    In sintesi ci fu un movimento che tentò di rinnovare una società retta dalla Democrazia cristiana su mandato degli Usa che ci avevano liberato dal nazifascismo, una società dedita a salvaguardare la proprietà contadina e i grandi potentati economici destinatari di sovvenzioni e aiuti. L’università, in massima parte gestita dai “Baroni”, che ne disponevano a piacimento quanto a ricerca e posti di cattedra. Mi verrebbe da dire che anche oggi ci sono episodi simili che, fortunatamente, qualche giudice riesce ad intercettare.

    Ma veniamo ai principi. Oggi il lavoro, sostituito progressivamente dalle macchine intelligenti, non si trova più dietro l’angolo. D’altro canto ai nostri giovani che abbiamo chiesto a gran voce di prepararsi culturalmente proponiamo lavori umili per i quali sono impreparati visti gli sforzi che hanno fatto per studiare. C’è uno scollamento tra studio e possibilità di lavoro. I “figli” di non avranno sicuramente problemi instradati dai propri genitori sulla strada da loro già tracciata. Gli altri, se capaci economicamente, andranno all’estero ove il sistema offre più possibilità di impiego.

    Per chi resta la vita si farà sempre più dura. In Italia abbiamo una classe politica di dubbia cultura e quella che ci ha portato fuori dal Covid e dalla crisi economica ha avuto il benservito. Si sa gli italiani erano tutti fascisti quando Mussolini era al potere poi dopo l’arrivo degli americani erano tutti antifascisti. Così con il covid gli italiani non volevano vaccini e mascherine ma non volevano neppure che fossero contagiati. Insomma la quadratura del cerchio. Così è la vita. Botte piena e moglie ubriaca.

    Come la fattura a fini IVA. Ma è un’imposta europea ma chi ce lo fa fare. Non la richiediamo. A livello di imprese promuoviamo una partecipazione societaria così paghiamo con il sistema PEX. In sostanza si azzera quasi l’imposizione. Invece a dipendenti e pensionati è lo Stato stesso che effettua il prelievo impositivo, perchè si sa si tratta di soggetti di dubbia fedeltà.

    E allora i principi costituzionali, l’uguaglianza, la libertà, il lavoro finiscono nel tritacarne generale. Ognuno per sè e Dio per tutti. Tu devi essere irreprensibile, rispettare le regole, morire senza colpo ferire, è la tua weltanschauung.

    E no cari furbetti del quartiere, populisti della prima e della ultima ora. I principi teneteveli voi che non ci credete, politici, burocrati della politica e delle sacre stanze le potere statale che intendete riportarci al passato (autarchia, Giappone cose già viste) e intendete imporli agli altri. Del reso, finito il PNRR, voglio vedere che farete. Forti con i deboli e deboli con i forti. Imprenditori esterofili, con le direzioni aziendali all’estero perchè in Italia ci sono i sindacati. Capi amministrativi inamovibili schiacciati dalle circolari scritte da loro stessi. Politici demagoghi svernanti a Cortina o alle Maldive. Gestori di televisioni e giornali succubi del potere. Con i denti cercheremo la nostra strada. In tutti i modi salvo rifiutare la violenza.

  • L’influenza etrusca orientaleggiante riscontrabile nei capitelli di San Flaviano a Montefiascone

    Etruscan news del 2006 by Larissa Bonfante (deceduta 23 agosto 2019) – Già Prof.ssa emerita alla New York University – Esperta di lingua e cultura etrusche.

  • Autunno

    21 dicembre 2000
  • Scordiamoci i fondi europei. Forse dovremo restituire quelli già avuti.

    Il modello Polonia.

    Il nuovo Presidente del Consiglio ha spiegato, a più riprese, che l’Italia seguirà i modelli di Polonia e Repubblica Ceca. Inoltre spera che anche in Svezia si segua la medesima strada. Diciamo subito che la Polonia sta attendendo da anni 36 miliardi di PNRR dall’Europa che non li eroga dato che quello Stato ha assunto le caratteristiche di una semi-dittatura. La magistratura e i tribunali sono sottoposti ai politici, la libertà delle donne e della diversità di genere è stata limitata fortemente. Non esiste la libertà d’informazione.

    Se l’Italia segue questo modello presto vedremo i nostri titoli di Stato divenire carta straccia a discapito di quei riparmiatori che magari hanno pure votato per il centro destra.

    Altro che assicurare ai cittadini sostegni economici per le bollette e il gas. Qui si va verso il baratro in cui si sono cacciati Polonia e Ungheria. L’Italia è tra i Paesi fondatori dell’Europa, siamo a pieno titolo dall’inizio nella zona euro.

    Se Berlusconi e non solo lui vogliono assoggettare i magistrati alla politica, limitare la libertà di informazione, lasciando alla destra reazionaria campo libero nel comprimere i diritti civili abbiamo la quadratura del cerchio ponendoci di fatto fuori dall’Europa dei diritti.

    Riflettano Letta, Conte, Renzi, Calenda, Fratoianni e i Verdi sul bel capolavoro politico che sono riusciti a partorire grazie all’ego di ognuno di loro espressione di una sinistra parolaia e inconcludente.

  • Ancora sulla sinistra

    L’Europa delle banche si è ripresa la scena. L’inflazione e le obbligazioni a reddito basso che hanno in pancia rischiano di fare collassare il sistema. Risultato è che si alzano i tassi, misura però non risolutiva. In questo quadro la sinistra non sa che pesci prendere.

    Che l’Europa vada a destra se ne sono accorti tutti. Quando tutto si è un pò allentato, quando si parla un linguaggio nebuloso e si fa fatica a distinguere ciò che è buono da ciò che è cattivo e le regole hanno raggiunto limiti tali da essere inapplicabili arriva puntualmente la spinta contraria, quella della destra armata di patria, famiglia e moschetto.

    I soldi facili, gli interessi negativi sulle obbligazioni, la stampa continua di moneta da parte di tutte le banche centrali sono misure che non potevano durare a lungo. E’ arrivata puntuale la stretta sul credito che ha tirato giù le pere marce dall’albero ma che crea problemi anche alle banche che marce non sono. Così il debito pubblico italiano rischia di divenire insostenibile considerata la crescita esponenziale degli interessi.

    A Francia e Germania non è parso vero che Draghi, profondo conoscitore del sistema, uscisse di scena. Probabilmente attribuiranno a lui la colpa di trovarci con un debito altissimo, un’inflazione senza controllo e un’economia stagnante. Le banche europee sono venute fuori reclamando un’idonea remunerazione delle loro attività. Infatti l’inflazione taglia sia il valore dei crediti che quello dei debiti. Le banche che in periodi di crisi sono state obbligate ad acquistare le obbligazioni statali con rendimenti irrisori. Oggi sarebbe interessante vedere a quale valore quelle obbligazioni sono inserite nei bilanci delle banche, titoli che il mercato mai si sognerebbe di assorbire. Infatti ora sono stati emessi titoli di stato con interessi più alti e copertura dell’inflazione. Altrimenti i risparmiatori non li intercetti di sicuro. Come al solito lo Stato pantalone riacquisterà via via quelle obbligazioni ormai privi di valore e in cambio le banche collocheranno i nuovi titoli. Ormai in campo finanziario non esiste più il libero mercato. Vige un’economia statale di guerra di fronte alla quale gli istituti di credito non possono che essere accondinscendenti.

    Così la governance franco-tedesca della BCE sta rialzando i tassi d’interesse sperando che il sistema si aggiusti. Ma non è detto.

    In questo quadro la sinistra ha pensato bene di prendere in mano, quasi esclusivamente, la battaglia dei diritti delle minoranze che al resto del Paese proprio non interessa. E si diceva che Letta non c’aveva capito niente. D’altra parte il terzo polo che doveva avere i temi economici più nel mirino si accapiglia su questioni organizzative interne.

    Così la destra ha una prateria per scorazzare, verificare le idee più estreme, acquisire consensi elettorali sempre maggiori. In Italia non bastano le idee. Devi far vedere quello che sai fare. E’ vero Bonaccini e la Schlein hanno fatto bene in Emilia Romagna ma si tratta di una regione che in Italia è stata sempre avanti insieme al Nord, una regione profondamente diversa non solo dal Sud ma anche dalle zone centrali sottosviluppate.

    E allora è ora che i politici e gli intellettuali di sinistra, quelli di Capalbio, delle barche a vela, dei saggi sulla politica, di Cortina, vadano nei campi, sperimentino la durezza del lavoro mangiando cacio e cicoria e poi tornino alla politica. Altrimenti la politica resta nelle mani dei ricchi sia di destra che di sinistra. Invece, pare, si interessino delle prossime regate e di fissare con anticipo le vacanze estive tanto c’è il Presidente Meloni che risolverà tutto. Bella roba sì.

  • Living: l’insostenibile ottusità dei burocrati

  • Auguri a Elly Schlein

    Segretario PD – Scenari – Ringraziamenti

    Innanzitutto vogliamo ringraziare Enrico Letta, per le difficoltà che ha dovuto affrontare nel perdere quasi tutte le elezioni tenute durante il suo mandato. Pare che il campo largo andava bene solo se restava Draghi o qualcun altro grand commis dello Stato.

    Foto da “Repubblica”

    Tornati al popolo il campo largo è divenuto una campo da calcetto dove la destra si è divertita a fare goal da ogni angolo.

    A parte le battute però di Letta abbiamo apprezzato il carattere mite e la correttezza. Forte è stato anche quando ha proposto di destinare quote delle eredità alla creazione di posti di lavoro per i giovani. Allora si sono alzati in piedi tutti i ricchi d’Italia con in testa Berlusca che ha subito promesso di aumentare le pensioni agli anziani che hanno lavorato tutta la vita. Ma i giovani cosa dovrebbero fare? Si fa finta di non sapere che il capitalismo ormai si rivolge e si rifornisce nei luoghi ove la manodopera è pagata miseramente. Inutile che Papa Francesco ricordi l’importanza del lavoro: il capitalismo non ha anima.

    La nuova segretaria Elly all’età di 39 anni ha bruciato tutte le tappe senza passare dal via. E’ stata eletta persino al Parlamento europeo pescando nello stesso acquario ove insiste il buon Bonaccini.

    Da Bologna la grassa al magro bilancio dello Stato è un passo notevole. Bene le manifestazioni antifasciste a cui ha partecipato ma Elly dovrà dimostrare che non è opportuno lasciare praterie elettorali alla sua destra. Qualcuno diceva una volta che le elezioni si vincono al centro. O forse non è più così.

    E anche il ritorno di fiamma con Conte non fa presagire vittorie elettorali a breve. Addirittura Grillo si è mostrato soddisfatto della scelta operata per la nuova segreteria. Lui che ha messo al comando Di Maio e poi lo ha cucinato ben bene.

    Tra reddito di cittadinanza e superbonus non si sa il deficit prodotto cui dovranno far fronte le generazioni future. Non saremo noi però, nella giornata della festa delle donne, a demolire la figura di una donna segretaria del PD. Anzi diamo a Lei e al suo staff che ha giurato sarà tutto nuovo i migliori auguri di buon lavoro sperando di non dover attendere il 2027 per qualche soddisfazione elettorale a sinistra.

    Ricordiamo però a noi stessi che l’Italia, dopo l’imbarbarimento generale prodotto dalle televisioni monopolistiche di Stato e del Cavaliere, forse è tornata al tempo di Cavour quando lui stesso sul letto di morte ammoniva che c’era bisogno di fare gli italiani. Quindi, siccome Calderoli vorrebbe addirittura tornare al tempo dei Comuni e dei servi della gleba, forse è inutile battersi sui diritti civili con questo Parlamento retrogrado e militaresco, mentre potrebbe tornare utile allearsi in Europa con le forze progressiste e stoppare le destre almeno in Europa nel 2024.

  • Fiori dipinti

    Dipingere fiori secondo OpenAI.

    In psicologia, il significato di dipingere fiori dipende dalle circostanze e dal contesto individuale di chi dipinge. In generale, però, i fiori possono rappresentare simbolicamente vari concetti, come la bellezza, la fragilità, la vita, la morte e la rinascita. Ad esempio, per alcuni individui, dipingere fiori può essere un modo per esprimere la propria creatività e sensibilità artistica, mentre per altri può essere un modo per affrontare l’ansia o la depressione attraverso l’arte terapia. Inoltre, dipingere fiori può anche riflettere le proprie emozioni e esperienze personali, come ad esempio la gioia o la tristezza, la nostalgia o la speranza.In definitiva, il significato di dipingere fiori in psicologia varia a seconda della persona e della situazione, ma generalmente questi possono essere considerati come un simbolo di bellezza, di vita e di rinnovamento.

    In generale, i fiori sono spesso associati a idee di bellezza, gioia e rinascita. Alcuni psicologi potrebbero quindi interpretare il dipingere fiori come un modo per esprimere emozioni positive o per cercare di creare una sensazione di felicità attraverso l’arte.

    Tuttavia, come accennato in precedenza, l’interpretazione del significato psicologico di dipingere fiori può variare notevolmente in base al contesto e alla persona. Ad esempio, se un artista dipinge fiori tristi o appassiti, ciò potrebbe suggerire una visione più pessimistica della vita o un senso di perdita o tristezza.

    In ogni caso, è importante notare che l’interpretazione psicologica dell’arte è complessa e richiede una comprensione approfondita dell’artista e del contesto in cui è stata creata l’opera. In psicologia, il significato di dipingere fiori può variare a seconda del contesto, del soggetto che dipinge e della sua esperienza di vita. 

    Per esempio, alcuni psicologi interpretano i fiori come un simbolo di bellezza e armonia, quindi dipingere fiori potrebbe essere un modo per esprimere un desiderio di pace e tranquillità interiore. In questo caso, il colore e la disposizione dei fiori dipinti possono rappresentare l’umore e lo stato d’animo dell’artista.

    Inoltre, i fiori sono spesso associati a emozioni come l’amore, la felicità, la speranza e il conforto, quindi dipingere fiori potrebbe essere un modo per esprimere sentimenti positivi o per cercare conforto e guarigione.

    Infine, il significato di dipingere fiori potrebbe essere influenzato anche dalle esperienze personali dell’artista. Ad esempio, se l’artista ha trascorso molto tempo in un giardino o ha avuto un’esperienza significativa legata ai fiori, dipingere fiori potrebbe rappresentare un modo per rivivere quella esperienza o per esplorare i ricordi ad essa associati.

  • I giardini di marzo si vestono di nuovi colori

    Battisti-Mogol

    Per i suoi 86 anni Mogol rilascia una intervista al Corriere della sera che segnalo per le notizie che ci fornisce su Lucio Battisti.

    Come si sono incontrati, come scrivevano le canzoni che poi sono diventate l’anima degli anni ottanta e non solo.

    “Il mio canto libero” ad esempio è stato scritto dopo che Mogol aveva divorziato dalla moglie e aveva conosciuto un nuovo amore. Cose rivoluzionarie per quel periodo.

  • Van Gogh o la pittura ossesssiva

    rpt
  • Raoul Dufy: gioia e colori

  • Riunione del club dei sette a Roma

    Roma – Tavernaccia – Olio – Vino – Pensioni – Politica

    Ieri sera prima riunione del club che ha visto parlare del più e del meno sette persone di nessuna rilevanza sociale, nè dotati di alcun potere. Tuttavia la prima notizia che è stata discussa è l’adeguamento all’inflazione delle pensioni con arretrati intorno ai 140 euro sulla rata di marzo a seconda degli scaglioni in cui si colloca il proprio trattamento pensionistico.

    Il costo della cena è stato intorno ai 30 euro e insomma i denari elargiti dal governo hanno coperto tale spese. I menu scelti si sono divisi tra pizza e birra da una parte (nr. 4) e pappardelle al cinghiale e vino bianco dall’altra.

    La serata era rigida ma non troppo ma si percepiva un pesante smog su Roma da quando la destra ha vinto le regionali, tanto che sugli abiti, alla fine, avevamo tutti un pò di cenere nera sugli abiti.

    La discussione si è animata quando tutti ci siamo affannati a comprendere il perchè la sinistra ha perso anche le elezioni della parrocchia!!!! Intanto il più a sinistra del club ha parlato di inesistenza dei temi di sinistra anche nel PD. La sanità ormai è in mano ai privati e le strutture pubbliche sono allo sbando. Così la scuola abbandonata a se stessa e via dicendo. Reddito di cittadinanza e superbonus sono stati altrettanti motivi di soccombenza elettorale. Il termovalorizzatore a Roma poi, portato come elemento di bandiera, ha fatto sì che gli elettori di sinistra siano rimasti a casa.

    Insomma, quanto era bella la sinistra di un tempo, addirittura quella del liceo. Questo denota l’incapacità di noi giurassici di capire l’evoluzione o involuzione della società. Per esempio ho provato ad introdurre il tema Fedez, ma inutilmente. Quasi tutti se ne sono strafregati perchè lui ha i soldi. Oppure ci siamo chiesti chi butteremmo dalla torre tra Putin e Zelensky, ma nessuno ha risposto. Sui temi economici è emersa l’incapacità anche di questo governo di mettere mano alle riforme strutturali del Bel Paese. Sugli armamenti ci si è chiesti come fa un Paese come la Germania, perdente e devastante in Europa nella seconda guerra, ad avere carri armati di nuova generazione mentre langue la ricerca per nuove fonti di energia e in Italia i nostri soldati si muovono ancora con le Jeep del secondo conflitto mondiale.

    C’è stato poi uno scambio di notizie molto private ma sempre in campo sanitario che è apparso il tema più cruciale per noi rappresentanti della terza età e si è evidenziato come nel periodo in cui ti servirebbero cure celeri e a buon mercato sei invece abbandonato ad un sistema costoso e inefficiente.

    Quando ti servirebbe una copertura assicurativa ecco che la società ti dice: arrangiati. Dopo 42 anni di lavoro indefesso senza inde, la cosiddetta governance spera in una tua veloce dipartita. Diventi un peso. Non ci sono più gli Enea con il padre sulle spalle e il figlioletto condotto per mano.

    Ma i soggetti del club sembrano in buono stato, un pò ammaccati, ma pronti a vendere cara la pelle, soprattutto a tavola. Sono buoni camminatori, buongustai, eccellenti piloti, lettori e creatori di ricchezza morale. Per questo si prendono le distanze dalla politica trafficona e parolaia.