Vita – Pagnotta – Politica – Cultura – Compromessi.
Ci si dice che non ci sono più i principi alla base della comunità, il valore del merito, la condanna della raccomandazione, siamo tutti uguali anche di fronte alle legge.
Insomma quei principi che da giovane hanno animato l’essere studente, il costante punzecchiamento dei vecchi al potere. Qualcuno passò il guado in quei periodi e si dedicò alla violenza nelle brigate rosse o nere. Il Ministro Donat Cattin restò allibito nello scoprire che il proprio figlio militava nelle file di Prima Linea. Il maggio del 1968 innescò un processo di contestazione che durò a lungo.
Molti laureati usufruirono del cosiddetto 18 politico, grazie anche al clima di paura in cui erano stati costretti i professori che a stento riuscivano a portare a termine gli anni accademici.
Sul piano politico ci fu il tentativo di compromesso storico oggi attuato nei fatti senza che generi lo scandalo che suscitò allora. Oggi la Russia fa meno paura di allora e forse è un errore di valutazione perchè proprio in queste ore quella potenza mondiale mostra il suo espansionismo in occidente viso che in oriente la Cina è impossibile da scalzare.
In sintesi ci fu un movimento che tentò di rinnovare una società retta dalla Democrazia cristiana su mandato degli Usa che ci avevano liberato dal nazifascismo, una società dedita a salvaguardare la proprietà contadina e i grandi potentati economici destinatari di sovvenzioni e aiuti. L’università, in massima parte gestita dai “Baroni”, che ne disponevano a piacimento quanto a ricerca e posti di cattedra. Mi verrebbe da dire che anche oggi ci sono episodi simili che, fortunatamente, qualche giudice riesce ad intercettare.
Ma veniamo ai principi. Oggi il lavoro, sostituito progressivamente dalle macchine intelligenti, non si trova più dietro l’angolo. D’altro canto ai nostri giovani che abbiamo chiesto a gran voce di prepararsi culturalmente proponiamo lavori umili per i quali sono impreparati visti gli sforzi che hanno fatto per studiare. C’è uno scollamento tra studio e possibilità di lavoro. I “figli” di non avranno sicuramente problemi instradati dai propri genitori sulla strada da loro già tracciata. Gli altri, se capaci economicamente, andranno all’estero ove il sistema offre più possibilità di impiego.
Per chi resta la vita si farà sempre più dura. In Italia abbiamo una classe politica di dubbia cultura e quella che ci ha portato fuori dal Covid e dalla crisi economica ha avuto il benservito. Si sa gli italiani erano tutti fascisti quando Mussolini era al potere poi dopo l’arrivo degli americani erano tutti antifascisti. Così con il covid gli italiani non volevano vaccini e mascherine ma non volevano neppure che fossero contagiati. Insomma la quadratura del cerchio. Così è la vita. Botte piena e moglie ubriaca.
Come la fattura a fini IVA. Ma è un’imposta europea ma chi ce lo fa fare. Non la richiediamo. A livello di imprese promuoviamo una partecipazione societaria così paghiamo con il sistema PEX. In sostanza si azzera quasi l’imposizione. Invece a dipendenti e pensionati è lo Stato stesso che effettua il prelievo impositivo, perchè si sa si tratta di soggetti di dubbia fedeltà.
E allora i principi costituzionali, l’uguaglianza, la libertà, il lavoro finiscono nel tritacarne generale. Ognuno per sè e Dio per tutti. Tu devi essere irreprensibile, rispettare le regole, morire senza colpo ferire, è la tua weltanschauung.
E no cari furbetti del quartiere, populisti della prima e della ultima ora. I principi teneteveli voi che non ci credete, politici, burocrati della politica e delle sacre stanze le potere statale che intendete riportarci al passato (autarchia, Giappone cose già viste) e intendete imporli agli altri. Del reso, finito il PNRR, voglio vedere che farete. Forti con i deboli e deboli con i forti. Imprenditori esterofili, con le direzioni aziendali all’estero perchè in Italia ci sono i sindacati. Capi amministrativi inamovibili schiacciati dalle circolari scritte da loro stessi. Politici demagoghi svernanti a Cortina o alle Maldive. Gestori di televisioni e giornali succubi del potere. Con i denti cercheremo la nostra strada. In tutti i modi salvo rifiutare la violenza.
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