Il ritiro dei ghiacciai
In questi giorni abbiamo assistito a fiumi d’inchiostro per quanto è avvenuto sulla Marmolada, ovvero il distacco di una parte del ghiacciaio di media altitudine che esiste su quelle vette.
In disparte ogni commiserazione per le vittime e i loro familiari non c’è bisogno di essere degli scienziati per notare che la Terra si stia surriscaldando. In questo trend è fisiologico che i ghiacciai siano i primi a farne le spese.
Colpa dei gas serra. Vale a dire che la produzione dei beni e la vita degli esseri umani sono nocivi per la terra su cui si sviluppa la vita. Chiaramente nessuno vuole privarsi delle sue produzioni e dei mezzi ritenuti espressione del progredire dell’umanità. Ora con i rappresentanti delle democrazie pare sia più facile parlare di questi problemi. Nei regimi autoritari il despota di turno semplicemente se ne frega e ci farà una pernacchia. Come quelli che sul Titanic continuarono a ballare pensando che la luce se ne era andato per un piccolo guasto all’impianto.
Situazione molto simile agli strumenti approntati dai grandi del Mondo alla fine del secondo conflitto a scopo preventivo. L’ONU doveva essere il consesso deputato ad evitare inutili guerre. In realtà, avendo attribuito ad ognuno dei membri del Consiglio di sicurezza il potere di veto (membri permanenti Stati Uniti, Russia, Cina, Francia e Regno Unito), il mondo è stato spartito come zone di influenza tra questi membri, sterilizzando di fatto l’azione dell’ONU. Infatti, le cosiddette guerre di prossimità o d’influenza, hanno continuato a proliferare e, anzi, sono diventate il terreno di scontro per le grandi potenze e per sperimentare nuove armi di distruzione.
E’ disarmante vedere in TV i politici russi alle prese con il Sarmat il missile nucleare che in pochi secondi sarebbe in grado di dividere in due l’America. Non è molto simile alle V2 che Hitler volle fortemente per distruggere Londra?
E gli scudi spaziali, propagandate dagli Stati Uniti come sistemi di difesa ma che in quattro e quattr’otto sono trasformabili in armi di offensive e di sterminio. Ci devono ancora spiegare perchè gli Stati Uniti sganciarono due bombe atomiche sui civili Giapponesi a guerra praticamente conclusa. Peraltro la bomba atomica fu possibile continuando il programma nucleare iniziato da Hitler. Eppure è stato fatto. Tutti abbiamo scheletri nell’armadio storico. Dovremmo saperlo. Eppure la memoria ci fa difetto. Operiamo come neonati appena usciti dall’utero. Incazzosi ed egoisticamente pervasi da un IO smisurato.
Se non ha funzionato il meccanismo anti-guerre figuriamoci se può funzionare il controllo dell’emissione di gas serra nel mondo. Che fare? Le scelte le fa la natura. Intanto il mare ha cominciato a introdursi nelle acque del Po risalendo il fiume fino anche a 30 km dalla costa. Con le conseguenze che possiamo immaginare. Siccità e sale fanno rima col deserto. E molto tempo fa la pianura fertile padana era uno dei tanti fondali marini.
Tra l’altro lo sciogliersi dei ghiacciai potrebbe dare la stura a microrganismi e virus rimasti imprigionati lì dall’era glaciale. Certo il nostro piccolo orizzonte di vita è ancora al riparo dal vedere un diving che organizza una giornata di subacquea per ammirare Roma sommersa.
So che sono parole al vento ma ho letto con interesse l’articolo di Scurati sul Corriere di ieri e ho voluto testimoniare almeno che non è solo.
https://images.app.goo.gl/kcqsYj1WUY4p2XQT6