Come nascono e proseguono le guerre

Mancati risarcimenti, debiti di guerra, limiti dell’ONU.

Gran parte delle guerre, incluse quelle mondiali, si sono scatenate per l’impossibilità di tenere fede agli impegni finanziari fissati a titolo di risarcimento per i danni provocati dai combattimenti o come corrispettivo per forniture ricevute.

I trattati scritti dai paesi vincitori difficilmente tengono conto della sostenibilità dei debiti pluriennali addossati agli Stati soccombenti. L’assenza poi di un’autorità che vigili sull’adempimento degli oneri di guerra rende ancor più difficile l’esecuzione di quelle obbligazioni.

Prendiamo l’odierna guerra in Ucraina. La Russia che ha dato origine all’invasione sarà chiamata a rispondere sia dei crimini commessi che dei danni ingenti provocati al popolo ucraino. Ma quale autorità sarà in grado di rendere effettivi tali processi? L’Onu dove Russia e Cina hanno il potere di veto?

Per i crimini di guerra è competente il Tribunale dell’Aja e sicuramente si arriverà ad una condanna dei responsabili russi. Ma poi ci sarà il problema di come eseguire le condanne e arrestare i colpevoli.

Ogni volta che sono intervenute le super potenze (Stati Uniti, Russia, Cina, Francia, Gran Bretagna ecc.) l’Onu si fa da parte e questi Stati la fanno da padrone. La Gran Bretagna è andata a riprendersi, armi tra i denti, le Isole Malvine rivendicate correttamente dall’Argentina.

La Francia ha distrutto il regime di Gheddafi in Libia lasciando il Paese in mano ai generali in guerra tra loro.

Ora è chiaro che la spartizione dell’Europa tra Stalin, Churchill e Roosevelt (Jalta-Crimea febbraio 1945) non regge più, in particolare dopo la caduta del muro di Berlino e il ritiro dei russi dall’Europa dell’Est.

L’intervento russo ha determinato la fine degli Stati neutrali e il riarmo della Germania. Il risultato della fornitura di armi agli ucraini potrebbe essere la sirianizzazione dell’Ucraina. Anche in Siria, con milioni di profughi da anni tenuti in campi disumani, si fronteggiano da anni Russia e Cina da una parte e Stati Uniti, Francia e Regno Unito dall’altra. Con il risultato dello stallo completo.

Gli accordi sulla limitazione degli armamenti sono stati quasi tutti stracciati. Questo, occorre dirlo, grazie all’amministrazione trumpiana e alla sua America First (isolazionismo). Il caos odierno è figlio del ritrarsi americano che da guardiano internazionale è divenuto uno stato come un’altro. D’altronde con la fine della guerra fredda sembrava, errando, che il mondo avesse imboccato la strada giusta.

Possiamo confidare solo nella diplomazia vaticana e in Monsignor Zuppi uno dei pochi che ha le carte in regola per parlare a nome del Papa della pace possibile.

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