Anche noi siamo caduti nella trappola: chi è Zelensky. Man mano che passano le ore e i carri armati del dittatore scorazzano per Kiev distruggendo auto con persone a bordo – ricordate il gioco Burnout – l’ex attore comico ucraino che parla anche russo assume un ruolo ben definito di unico e legittimato rappresentante eletto dal popolo ucraino.
Al dittatore che addirittura schernisce Lenin per aver accordato l’indipendenza dell’Ucraina nel lontano 1922 Zelensky rappresenta l’elemento vivente più odioso. Zelensky eletto e osannato, lui odioso e dittatore imposto persino nella sua Russia.
Come tutti i dittatori in crisi in patria anche si rivolge all’esterno, cerca di farsi un’immagine di benefattore della patria ottenendo però l’esatto contrario. Allora anche lui arriverà a considerare molti nemici molto onore.
Nella sua stanza dei bottoni – dove spezza solo matite – assisterà alla diserzione dei suoi soldati, quei ragazzi russi chiamati a morire per impedire che il germe della democrazia si insinui nell’impero russo. Ma a chi interessa questa battaglia?