Napoli e la mano di Dio

Paolo Sorrentino (Wikipedia)

Una spettacolare saga della migliore filmografia italiana

Dopo la Grande Bellezza, dedicata alla decadenza di  Roma, il Maestro Sorrentino ci narra Napoli, la sua gioventù, il cinema come immaginario collettivo dove rifugiarsi una volta compreso che la realtà è brutta e sciatta.

Il regista Capuano dice a Fabietto/Paoletto che, se vuole fare il cinema, deve avere qualcosa da dire e molto coraggio. E Fabio affronterà il suo futuro da adulto con coraggio nonostante le sue radici fossero state tranciate tragicamente. Scriverà il cinema e che cinema.

Finora i tentativi di scrivere su Napoli non avevano dato molto successo a Sorrentino.

Oggi però il ritorno a Napoli è diverso, ha tutta un’altra connotazione. Con l’aiuto di Maradona e il sogno di Napoli tutto è cambiato. La maturità si affaccia ad ogni inquadratura, scritta e diretta con felliniano spirito.

Così l’assalto iniziale, dal mare, a quella Napoli che, da giovane, lo ha sedotto e abbandonato, segna il ritorno trionfale di Paolo/Fabio, con tanto di elicottero in sottofondo, e schiere di motoscafi che si dirigono verso Castel dell’Ovo.

Una sorta di “apocalypse now” partenopea, per svegliare la città che persegue i suoi millenari riti, compreso quello dell’iniziazione sessuale dei giovani. Il lato misterioso di Napoli si delinea con rara maestria. Masaniello è cresciuto ed è tornato e “nun nce scassate ‘o cazzo!”.  

Una città in cui molti ragazzi, sedotti e abbandonati, finiscono in carcere, la vera università del crimine. Ragazzi come Mariettiello che vuole far divertire e impressionare Fabietto ma non conosce nemmeno Capri.

Caravaggio – Le 7 opere della misericordia

Il fratello di Fabio, Marchino, invece ha conosciuto l’amore e, anche se vorrebbe fare l’attore, non trova il necessario coraggio. Vuole essere felice ma ci riuscirà?

I luoghi di Sorrentino, in particolare Bacoli, sono una vera scoperta. Il mare è ovunque. Capuano, uno dei maestri di Sorrentino, è sempre lì a farsi il bagno. Luoghi magici come è magico il piede di Maradona che fa vivere il più bel sogno a tutti i napoletani e non solo.

San Gregorio Armeno

E Sorrentino è tornato a Napoli ma dopo aver mostrato tutto il coraggio per andare via, staccarsene. Inutile dire bravo a Servillo: lui è Napoli, in persona personalmente.

Bravissimi tutti. Musiche che alleviano l’animo. Stavolta, al di là dell’Oceano – dove le luci luccicano – qualche giurato che si vorrà mettere di traverso dovrà motivare bene il gran rifiuto.

Grazie a Paolo Sorrentino, per la sua poesia cinematografica in questo mondo di falsa apparenza e comparse.

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