Sguardi vermigli
dietro i vetri di un’auto nera
seguono gli spasmi
di un giorno alla fine.
Crepuscolo di noi,
immersi in mille strade
luccicanti di pioggia.
Che cade su Roma gocciolando,
formando rivoli sinuosi.
E tu, con i capelli bagnati,
lasciati andare, arriveremo al lago,
al riparo dei venti.
Non farti confondere da stupidi
anfitrioni, soltanto lì, con me,
potrai anche morire.
Roma, 21 dicembre 2000