Un blog senza visitatori

Vedendo le statistiche del mio blog mi sono accorto che l’unico visitatore sono io ogni volta che accedo per fare dei cambiamenti o scrivere qualcosa.

Secondo gli esperti di SEO il blog deve avere ad oggetto una tematica specifica che deve essere analizzata con molta cura e dettaglio.

I blog generalisti non incontrano il favore del pubblico.

I titoli devono essere accattivanti, indurre colui che vaga sul web a fermarsi un attimo per vedere di cosa si tratta.

Invece io ho creato un blog che parla di tutto, senza remore ma anche senza che si crei un ambito specifico, la famosa nicchia sotto lo spesso strato di neve che copre internet dove il visitatore possa respirare qualcosa di nuovo e di speciale.

Tuttavia insisterò con il mio format. L’unica innovazione è la lingua inglese messa a disposizione da Google, il nostro nuovo padre-padrone.

Quindi ho fatto un blog per me, per vedere quanto reggo e quello che ogni mattina o sera voglio destinare a chi ha voglia di ragionare sul presente e sul passato senza fini di guadagno o di lucro che dir si voglia. Infatti ancora resisto nonostante appena apro il sito consumieparole.com il benvenuto è del tipo: inizia a guadagnare col tuo blog.

Questo è un regalo che mi fece Pino Riccardi, l’unico calligrafo che ho conosciuto col quale riuscivo a scherzare sulle cose della vita senza remore o censure.

6 pensieri riguardo “Un blog senza visitatori”

      1. WordPress è prevalentemente frequentato da blogger, non è un social come FB o Twitter, perciò non ti arriva alcuna pubblicità. Puoi scegliere chi frequentare e chi non fare entrare.

        "Mi piace"

Scrivi una risposta a Evaporata Cancella risposta